Insegnare una lingua straniera è spesso una sfida per molti motivi. Ogni studente ha diversi punti di forza e debolezze, così come esigenze e obiettivi da raggiungere. Le problematiche che emergono durante le lezioni sono spesso però molto simili e possono essere ricondotte a tre situazioni principali. In questo articolo analizzerò quali sono i tre ostacoli più comuni nell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera e presenterò alcune soluzioni utili per superarli.
- La conversazione. Molti studenti si vergognano a parlare, spesso per timidezza ma soprattutto perché questa è la competenza più difficile da raggiungere quando si studia una lingua straniera. Cosa possiamo fare quindi per spingerli ad esercitare di più questa abilità?
- Scegliere argomenti che gli interessano. È molto importante conoscere le motivazioni che li hanno spinti a voler imparare questa lingua. Cosa li affascina dell’Italia? Quali sono le loro passioni e i loro interessi? Di conseguenza bisogna adattare le lezioni e personalizzarle partendo da questo.
- Quiz sulla cultura italiana. Può essere un buon strumento per approfondire il grado di conoscenza sulla cultura e le tradizioni dell’Italia. Inoltre, è un ottimo modo per rompere il ghiaccio e permettergli di imparare cose nuove sul cibo, sulle usanze e sullo stile di vita italiano.
- Creare situazioni comunicative reali e concrete. Quali sono le frasi utili che si possono usare al bar, al ristorante, alla stazione dei treni, all’aeroporto? Ricostruire un contesto comunicativo in cui lo studente potrebbe ritrovarsi in futuro è un buono stimolo per spingerlo ad interagire di più.
- La grammatica. Spesso questo aspetto è considerato dagli studenti una perdita di tempo, il loro obiettivo è quello di riuscire a raggiungere un livello che gli permetta di poter comunicare fluentemente nel minor tempo possibile. Per arrivare a ciò però la grammatica gioca un ruolo molto importante, in quanto rappresenta la base su cui costruire una solida conoscenza della lingua. Come fare per introdurla durante la lezione senza che risulti eccessivamente pesante?
La strategia che a mio parere funziona meglio è quella di anticipare un argomento grammaticale tramite la conversazione. In questo modo lo studente si renderà conto che gli manca “un pezzo del puzzle” e vorrà capire come poterlo integrare. Così entra in gioco la grammatica che in questo modo verrà percepita come importante per raggiungere l’obiettivo, ovvero riuscire ad esprimersi ed interagire in modo corretto, chiaro e scorrevole.
- La motivazione. Durante le prime lezioni la motivazione è solitamente alta, in quanto la lingua rappresenta una novità per lo studente. Spesso però la curiosità tende a calare nel momento in cui si incontrano le prime difficoltà. Soprattutto se le aspettative verso di sé sono molto alte e si aspetta di migliorare rapidamente.
Come può l’insegnante mantenere costante la motivazione dello studente? È molto importante stabilire degli obiettivi concreti e fattibili da raggiungere. Ogni lezione deve essere strutturata in modo tale da permettere un avvicinamento all’obiettivo prestabilito e l’insegnante deve far sentire lo studente coinvolto in questo processo. Una buona idea può essere anche quella di organizzare delle lezioni mirate esclusivamente al ripasso per permettere all’apprendente di utilizzare vocaboli e strutture che già conosce e che percepisce come familiari. Fondamentale è anche far notare i miglioramenti e sottolineare frequentemente il fatto che imparare una lingua diversa dalla propria è un percorso lungo ed è normale incontrare ostacoli nel mentre.
- Teacher Veronica
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